giovedì, maggio 04, 2017

Strumenti tecnologici per la didattica digitale

A beneficio dei corsisti dei corsi PON relativi allo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, predispongo qui un elenco del materiale didattico, delle presentazioni, dei testi, degli articoli scientifici, e di tutti i riferimenti a quanto trattato dal sottoscritto durante i corsi "FSE -Formazione in servizio all'innovazione didattica e organizzativa" tenuti nel 2017.

Materiale sui problemi di apprendimento relativi alla tecnologia digitale


Materiale sulla circolazione delle informazioni su Internet (privacy, uso dei social network, copyright, riutilizzo dei materiali didattici OER)


Strumenti ed esempi per la didattica digitale


Coding (pensiero computazionale)

  • In questo blog è presente uno specifico post dedicato al coding, contenente un buon numero di link a strumenti dedicati alla didattica utilizzando il coding, compresi interessanti soluzioni "unplugged", cioè senza l'utilizzazione di PC.

Materiale relativo agli studenti con diagnosi di DSA (strumenti compensativi/dispensativi tecnologici, scrittura manuale e corsivo)

  • Libri consigliati
    • "The Dyslexia Debate", di Prof. Julian G. Elliott (Durham University) e Prof. Elena L. Grigorenko (Yale University). Il libro è una completa e dettagliata ricerca scientifica pubblicata da Cambridge University Press; fa il punto delle conoscenze sull'argomento, sostenendo la problematicità degli approcci attuali basati sulla medicalizzazione. Per una recensione in italiano vedere questo post.
    • "Scrivere: l'abilità dimentica. Una prospettiva pedagogica sulla disgrafia" (Mursia, 2011)
      di Alessandra Venturelli (riabilitatrice del gesto grafico)
    • libri operativi per il corsivo consigliati dal sito PEAV (Proteggi Educa Allena la tua Visione), sito gestito da un ortottico completo di numrosi video esplicativi.
    • "La discalculia e le difficoltà in aritmetica", edizioni Giunti scuola, 2012, della dott.ssa Daniela Lucangeli (Università di Padova). Qui un brevissimo estratto.
    • "I bambini e la scrittura. L'esperimento Nulla dies sine linea", di Benedetto Vertecchi (Università di Roma 3).

9 commenti:

  1. Ciao, sono quell'Armando che ha fatto alcuni commenti intorno alla moneta unica sul blog di Attivissimo.
    Ho visto i tuoi interventi e da lì sono capitato sul tuo blog.
    Quella che si dice la combinazione, proprio nelle ultime settimane sto compulsando la letteratura scientifica intorno ai DSA dato che la mia nipotina, che frequenta la prima elementare, ha incontrato diverse difficoltà di apprendimento.
    Il suo caso, a mio avviso, è reso più complicato dal fatto che è nata prematura, quindi ha un rischio di medicalizzazione direi maggiore. La scuola ci ha chiesto di sottoporla a dei test che serviranno poi per poter chiedere l'insegnante di sostegno.
    Siamo in Brianza, un ambiente chiuso e tetragono come pochi, per cui, pur trattandosi di scuola elementare, pur trattandosi di una prima, pur trattandosi di un'età in cui il buon senso vorrebbe che si apprenda giocando, siamo già nel pieno del mantra "mi rallenta il resto della classe", per cui ogni ritardatario deve essere sottoposto a un trattamento differenziale per non cagionare danni. Quando avremo i risultati dei test, posso permettermi di disturbati per chiederti qualche consiglio al riguardo? Grazie fin da ora.

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    1. Certo. Contattami in privato. Su Twitter ( @longagnani ) o sul messanger di Facebook , oppure via email
      stefano.longagnani [chiocciola] gmail.com

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    2. Attenzione all'effetto Pigmalione. I bambini sono macchine per imparare. È però indispensabile che intorno a loro sentano che le persone per loro importanti, familiari e insegnanti, si fidano PIENAMENTE delle loro capacità. Poi dai una occhiata al post sulla tecnologia digitale, da cui i bambini in generale vanno tenuti lontani.

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  2. Grazie infinite. Quando saprò qualcosa di più preciso, mi farò vivo.
    Oggi ho chiesto alla bambina se voleva contare gli scalini della sua scala e ha accettato con entusiasmo.
    Sarò un sempliciotto, ma secondo me l'aritmetica necessita di un approccio concreto.
    Ho sempre pensato che anche i matematici "sentissero" i teoremi e le dimostrazioni sul corpo prima oltre che attraverso la mente (mente e corpo sono inscindibili). Non vorrei sbagliare, ma mi pare che Mandelbrot avesse affermato qualcosa di simile.

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  3. Caro Stefano - una domanda forse burocratica ma penso importante:

    risulta che la transizione a Classe 3.0 in prima elementare possa essere imposta d'ufficio dalla scuola, o è pur sempre una sperimentazione per cui la scuola deve chiedere il parere ai genitori?
    (non sono riuscito a trovare info in rete ma so che in alcune città è stato chiesto l'assenso).

    Colgo l'occasione per ringraziare dell'utile lavoro su questo blog!
    Fabrizio

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    Risposte
    1. Penso che i genitori, con le attuali normative, non abbiano nessuna voce in capitolo. Al massimo se oltre ad aspetti didattici la sperimentazione coinvolge aspetti organizzativi e/o risorse (soldi, finanziamenti, ecc.), probabilmente la cosa deve passare dal consConsi di istituto. Ma per gli aspetti didattici il collegio dei docenti è sovrano.

      Scusa il ritardo nella risposta. Forse mi ero perso il tuo gentile commento.

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    2. Errata corrige: consConsi è consiglio. Maledettocorrettore!

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