martedì, giugno 07, 2016

Finlandia: il fallimento della matematica orientata al "problem solving". Ma non erano i primi della classe?

Non ho nulla da aggiungere all'ottimo articolo che si può leggere su Orizzonte Scuola sui danni arrecati ai giovani finlandesi da una serie di "innovazioni" didattiche sciagurate, simili a quelle che vorrebbero imporre i nostri politici alla scuola italiana (e che in parte sono state già messe in cantiere). A questo link è possibile leggere il paper originale  in PDF che certifica il fallimento delle politiche per l'istruzione della Finlandia.

La cosa era nota da tempo, a chi sapesse osservare e valutare. Si veda il post sull'argomento sul blog del prof. Giorgio Israel, (del 2011) e l'articolo in PDF dello stesso docente reperibile qui.

Voglio concludere questo mesto post con il link alla traduzione di un interessante articolo di Bill Ferriter, un docente statunitense di scuola media, premiato come miglior insegnante ed esperto di tecnologie didattiche. Si intitola "Perché odio la LIM", è apparso nel 2010 sul supplemento Education Week della rivista Teacher Magazine, ed è un'ottima analisi del perché stiamo sprecando un sacco di soldi nelle nostre scuole, dalla primaria alle superiori.

2 commenti:

  1. Ciao Stefano, ho conosciuto il tuo blog perché sono un vecchio (ma giovane di età) lettore (guardone non partecipante) di goofynomics.

    Ho visto che spesso vi interessate di istruzione, dell'importanza delle materie umanistiche e della progressiva tendenza all'uso dei test standardizzati (ho letto anche un po' il blog di Giorgio Israel).

    Mi è venuto in mente di scriverti perché avevo letto quest'articolo https://www.sciencedaily.com/releases/2020/01/200128122721.htm

    Niente di nuovo per te e gli altri che hanno approfondito il tema ma mi faceva piacere condividere questa lettura.

    Ora un mega-PS:
    Quando ho visto il tuo blog per la prima volta sono rimasto sbalordito dal fatto che abbiamo molti (moltissimi!) interessi in comune (ho da qualche parte un hard disk pieno di papers e abstracts su apprendimento/dislessia/discalculia/dipendenze/funzionamento del cervello/informatica ecc - ma credo che abbiamo approfondito queste cose per motivi molto diversi) ti vedo un po' come la "bella copia" di me stesso o anche un "me stesso che ce l'ha fatta" :P.

    Tra le tante fissazioni che ogni tanto mi prendono, negli ultimi anni ci sono state quelle dei fattori predittivi del grado di istruzione e della relazione tra le abilità trasversali e le materie umanistiche - che da furbone quale sono ho sempre snobbato (con finta superiorità perché in realtà mi intimorivano), trovando rifugio in quella visione distorta e tanto diffusa che certe materie non servono, salvo poi sentirne gravemente la mancanza, essendomi pentito di tanta idiozia. Nella comunità che avete creato si è parlato spesso di quanto sia idiota questa visione, "utile" solo al capitale che ha bisogno di lavoratori/automi ottusi buoni solo ad eseguire compiti, ma probabilmente primo o poi arriverà il dietrofront, quando iCompetenti leuropei aggiungeranno le "soft-skills" alla lista di slogan di tendenza, perché adesso (si fa per dire) lo chiedono le aziende e lo scrivono in inglese

    https://theconversation.com/the-few-humanities-majors-who-dominate-in-the-business-world-100999
    https://www.edx.org/learn/soft-skills

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